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La Prefettura di Trieste contro il cicloraduno FIAB

Lettera del Presidente della FIAB
al Prefetto di Trieste

FIAB onlus - FEDERAZIONE ITALIANA AMICI DELLA BICICLETTA
Presidenza: Via Borsieri, 4/E - 20159 Milano tel. e fax 02-69311624
Segreteria generale: Viale Venezia, 7 - 30171 Mestre (VE) tel./fax 041-921515
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aderente a European Cyclists' Federation

Milano, 19 aprile 2001

A S.E. Il Prefetto di Trieste
Piazza Unità d'Italia 8
34100 Trieste,
fax 040 3476 699

FAX URGENTE
NON SEGUE ORIGINALE

Oggetto: Cicloraduno nazionale FIAB 28 giugno -1° luglio 2001. Richiesta chiusura S.S.14, strada litoranea d'accesso a Trieste, nel primo pomeriggio di sabato 30 giugno p.v.

Ill.mo Sig. Prefetto,

il quattordicesimo raduno nazionale dei ciclo-escursionisti della FIAB onlus - Federazione Italiana Amici della Bicicletta - che quest'anno si terrà dal 28 giugno al 1° luglio con partenza da Venezia ed arrivo a Trieste, rappresenta un'interessantissima occasione di conoscenza del territorio e di valorizzazione ai fini turistici dei luoghi che saranno attraversati dagli itinerari ciclabili appositamente studiati dalle associazioni aderenti alla nostra Federazione, "Aruotalibera" di Pordenone e "Ulisse" di Trieste.

Oltre alle diverse centinaia di cicloescursionisti italiani e stranieri, che avranno l'opportunità di conoscere ed apprezzare il Friuli Venezia Giulia, anche i mezzi di informazione, locali e nazionali, potranno prendere atto dell'attenzione che gli Enti locali e le Istituzioni pubbliche accordano ai ciclisti non sportivi e del livello di ospitalità che a tanti partecipanti in bicicletta verrà riservato.

Una delle richieste avanzate dal responsabile dell'associazione organizzatrice per Trieste del cicloraduno nazionale FIAB, al fine di consentirne la migliore riuscita, è la chiusura temporanea della S.S.14, la strada costiera che permette l'accesso al capoluogo giuliano, limitatamente al primo pomeriggio di sabato 30 giugno, per poter consentire l'arrivo - per una volta senza l'angoscia (o forse bisognerebbe cominciare a dire l'incubo) delle auto - di tutti i partecipanti, tra ali di cittadini che verranno invitati a partecipare numerosi a quella che sarà una festa della bicicletta. Ciò allo scopo di creare un grande momento di sintonia tra il cicloraduno nazionale della FIAB e l'intera città.

Disgraziatamente, pur avendo noi assicurato il transito nel minor tempo possibile e pur avendo garantito la presenza di personale volontario a scorta di tutta la comitiva, la Prefettura di Trieste si è detta contraria alla richiesta in questione motivandola, ufficialmente, con il disagio che si potrebbe creare per il traffico veicolare, e non ufficialmente, con le scontate proteste degli automobilisti.

Per la FIAB una risposta affermativa sarebbe invece importantissima per garantire la sicurezza dei partecipanti provenienti da tutta Italia e da vari paesi europei, e pure per offrire loro la migliore accoglienza nella città di Trieste attraverso l'esperienza dell'immersione nell'ineguagliabile panorama del golfo in assenza di traffico.

E' appena il caso di ricordare che la bicicletta è un mezzo di trasporto pulito, silenzioso, economico e salutare che negli spostamenti quotidiani di breve raggio può dare un contributo consistente a snellire il traffico motorizzato e a non peggiorare le condizioni della qualità dell'aria già molto compromesse dai gas di scarico delle auto.

La bicicletta può anche consentire lo sviluppo di una forma di turismo sostenibile. Come insegnano paesi a noi vicini (Austria e Germania, per non andare troppo lontano), il turismo in bicicletta costituisce una rilevante voce di entrata nei bilanci locali e nazionali.

Infine, la bicicletta costituisce uno strumento di educazione alla mobilità: la conoscenza e il rispetto di chi va in bicicletta può servire anche a dare un contributo in termini di sicurezza stradale. Non a caso l'Osservatorio sulla sicurezza stradale promosso dalla Prefettura di Venezia include anche rappresentanti della FIAB a testimonianza dell'importanza riconosciuta all'utenza ciclistica e, più in generale, all'utenza debole e non motorizzata (ciclisti, pedoni, bambini, disabili e anziani).

Con la presente quindi, per tutti i motivi sopra espressi, La prego di voler riconsiderare la decisione negativa, espressa per ora solo verbalmente, sperando di non dover assistere all'ennesima disattenzione verso i problemi di mobilità di mezzi non motorizzati.

Confidando nella Sua personale attenzione e sensibilità, resto in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro e a nome di tutto il comitato organizzatore del quattordicesimo Cicloraduno FIAB Le porgo nel frattempo i più cordiali saluti.

Il Presidente
Luigi Riccardi

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